martedì 9 agosto 2011

Start trippin'












Finalmente parto. Come molti, con la coda tra le gambe.
Spaventato a morte, più che stanco.
A cercar ripari. Benefici.
Abbandonando pesi morti.
L'avvenire come l'oggi.
Viaggio leggero. L'ho imparato. Occhi e cuore solamente.
Il percorso è il mio bagaglio.
La crisi generale che diventa personale.
Stati tremolanti come terre.
Costanti incerte.
Polveri e fuochi.
Fallimenti.
Smarrimenti.
Tempi bui sugli orizzonti.
Nuvole amare.
Stelle radenti.
Il Sole che martella, bombardandoci di luce.
La Terra, che si lecca le ferite.

Ho soltanto voglia di mare.
Di montagna.
Di natura semplice.
Di refrigerio.
Di poche case attorno. Di poche cose.
Tutte utili. Nessuna indispensabile.
Ho voglia di meno soldi.
Ancora meno. Quasi zero.
Né debiti. Né crediti. Per tutti.
Perché ho voglia di realtà. Assoluta.
Di buon senso generale.
Di bellezza incomparabile.
Di ricchezza dovuta, partecipata.
Non guadagnata.
Non comprata.
Ho voglia di goderne in compagnia.
Legati gli uni agli altri. Anche se si è soli.
Ho voglia di scelte aperte.
Condivise.
Di giudizi obiettivi, reali.
Non condizionati.
Giustamente funzionali.
Collettivi e personali.
Omaggiati.
Digeriti.
Senza indugi.

Per questo parto.
Spaventato a morte. Con la coda tra le gambe.
Scappo da un ordigno ormai innescato.
Per non saltare in aria.
Oppure evaporare.
Torno in posti sconosciuti.
Da nuovi baci. Da volti noti.
A raccogliere il piantato.
A seminare.
Corro a prendere lo slancio.
Per cominciare.